io lo trovo orrendo sotto il profilo della comunicazione.
Nel marketing, in generale, si cerca un reazione ad uno stimolo, questa
e' uno dei (tanti) principi che vi sono alla base. Nonstante i piu'
pensino il contrario, il marketing non deve insegnare, non deve
convincere, non creare coercizione o avere una morale, quelli semmai
sono degli effetti collaterali, non gli obiettivo principali, quelli
veri, di solito sono altrove.
Questa campagna doveva creare una reazione su *tante* persone (global
awareness), non importa di che tipo, l'importante e' che crei attenzione
e distinzione del marchio sul grande pubblico, quasi indipendentemente
dal prodotto (perche' da un punto di vista strategico hanno capito che
e' un prodotto poco differenziabile), in prima istanza; e sotto questo
punto di vista, con tali premesse strategiche, lo fa molto bene, lo
dimostrano i fatti, ergo come strategia di comunicazione e'
oggettivamente efficace. Poi dietro c'e' la strategia di marketing (che
e' la premessa per la comunicazione, che e' invece piu' marketing
operativo), e magari su quella possono esserci mille riserve a monte se
appunto sia realmente funzionale agli obiettivi specifici dell'azienda,
soprattutto rispetto al target, ai concorrenti, e via dicendo, ma dal
punto di vista della comunicazione tout court, il tutto ha
oggettivamente funzionato (parlo dello spot Vivident).
Poi (ma solo alla fine) c'e' il gusto personale per come tutto e' stato
declinato. Se devo dirti la verita' a me pure non piace molto, e pure da
un punto di vista creativo e realizzativo-tecnico la trovo scadente. Ma
quando si parla di comunicazione sul mass market, i gusti personali
bisogna lasciarli proprio da parte, quello che conta e' l'efficacia, in
prima istanza, e da questo punto di vista, come dicevo sopra, c'e' poco
da dire: ha funzionato.
Se invece ti riferivi allo spot corporate di Unicredit, quello ha altri
fini ed e' strutturato con la classica strategia emozionale (la
narrazione in cui si deve immedesimare lo spettatore con il protagonista
che va a prendere un comune mezzo di trasporto) con tratti di marketing
esperenziale (il senso fisico di fatica o meno legati alla salita e la
discesa), il tutto condito di marketing sociale espressse nella vision
aziendale corporate suggerite dal payoff. Funziona?
Dirlo cosi' e' difficile, bisogna vedere quanto si e' investito, quale
e' stato il feedback nel target di riferimento, e via dicendo, tutte
cose che chi fa marketing in qualche modo cerca di misurare (ma nella
comunicazione corporate e' la cosa piu' difficile da fare).
Da un punto di vista creativo e realizzativo, boh, pure qui non mi piace
molto, anzi lo trovo pessime (piu' che altro perche declina tutti
concetti molto vecchi e gia' visti senza sostanziali novita') ma ripeto,
i gusti personali davvero sono l'ultima cosa che si dovrebbe valutare
quando si vedono queste cose, bisogna prima di tutto vedere se c'e' la
risposta alla stimolo della comunicazione. Se c'e', allora il resto
conta poco o nulla.
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BArrYZ